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Salvador Dalí

Dalì

Il genio surrealista Salvador Domingo Felipe Jacinto Dalí y Doménech nasce a Figueres, in Catalogna, l'11 maggio del 1904. Il grande pittore, scultore, scrittore e cineasta spagnolo vede nascere la sua vocazione artistica già a partire dai primi anni della sua vita. L'attività culturale legata al suo periodo giovanile, coltivata nell'ambiente familiare e nella città natale contribuiscono in modo decisivo alla formazione del suo spirito artistico. Sono proprio questo mondo familiare e quello del suggestivo paesaggio della Costa Brava (Figueres, Cadaqués, Cap de Creus) dove trascorre l'infanzia e l'adolescenza, quelli che il giovane Dalí riporterà e interpreterà nelle sue prime opere.

 

Ad accorgersi per primi del suo talento sono i Pichot, una famiglia di artisti presso la cui residenza i Dalí soggiornano spesso, ed il pittore tedesco Siegfried Burmann: è lui che nel 1914 regala a Salvador la sua prima tavolozza.

 

Frequenta le scuole superiori presso il Collegio degli Hermanos Maristas e nell'Istituto di Figueres; nel 1919 partecipa, per la prima volta, ad una mostra collettiva allestita presso la Sociedad de Conciertos di Figueres e fonda, con un gruppo di compagni di scuola,  la rivista "Studium", sulla quale pubblica alcuni articoli riguardanti pittori classici, Goya, El Greco ed altri grandi.
L'evoluzione artistica della sua opera è molto precoce e rapidamente crea una sintesi tra la formazione classica dell'artista e l'aria impressionista e delle nuove avanguardie - come il Fauvismo, il Cubismo, e il Surrealismo - che egli respira in quel periodo.


Dopo la morte della madre, avvenuta nel 1921, Dalí viene ammesso alla Reale Accademia di Belle Arti di San Fernando, a Madriddove, vivendo nella Residenza degli Studenti, conosce altri grandi artisti della sua epoca, come Luis Buñuel e Federico García Lorca. Tra il 1924 e il 1925 la sua produzione riguarda soprattutto ritratti della sorella Anna Maria e, più in generale, si dedica all'esplorazione degli stili in uso all'epoca. La sua permanenza a Madrid, le relative esperienze e le amicizie allacciate, contribuiscono a rafforzare quello spirito inquieto e originale che già da allora caratterizza la sua pittura. Nel 1925 espone la sua prima personale a Barcellonaraccogliendo un grande successo di critica, ma nel 1926, anno in cui conosce Picasso a Parigi, viene espulso dall'Accademia per i suoi frequenti attacchi ai professori.


Nei cinque anni successivi frequenta intensamente artisti e musei, passando attraverso tutte le forme pittoriche e assimilando da ognuna qualcosa.

Nel 1929 viene proiettato a Parigi il film "Un chien andalou" al quale Dalì lavora insieme a Buñuel e nello stesso anno conosce una serie di personaggi del surrealismo tra cui il poeta Paul Eluard e sua moglie Gala che il giovane pittore sedurrà e trasformerà in sua musa ispiratrice e compagna per il resto della vita. Questo periodo culmina con una serie di avvenimenti cruciali degli anni 1929-1930, che segnano l'adesione del pittore al gruppo surrealista parigino. Dai quadri di questi anni si evince che Dalí incorpora alla sua pittura quegli elementi fondamentali che lo fanno assurgere a uno dei maestri del Surrealismo: le figure dell'Angelus di Millet, quella di Lenin, Mae West e quella di Guglielmo Tell, come pure le immagine doppie, quelle degli orologi morbidi, dei vari generi alimentari e, infine, quelle da lui definite "rappresentazioni commestibili, intestinali e digestive". La pittura surrealista di Dalí è una pittura illusionistica, fondata su un'intensa concentrazione di immagini legate ad ossessioni di castrazione, putrefazione, onanismo, coprofilìa ed impotenza.

 

Gli anni '30 rappresentano anche la sua consacrazione a Parigi e il suo trionfo a New York e a Londra, grazie alle numerose mostre, tutte di grande successo, alle quali Dalí affianca sempre la pubblicazione di suoi testi nei quali sviluppa la sua teoria e il suo metodo, dall'artista stesso battezzato come metodo paranoico-critico (principio dell'automatismo psichico teorizzato da Breton attraverso il quale Dalì, dipingendo le sue opere allucinate, fa emergere il suo inconscio).

 

Al 1934 risale il suo primo scontro con i surrealisti in occasione dell'esposizione dell'opera "L'enigma di Guglielmo Tell".

Nel 1938 partecipa alla mostra internazionale dei surrealisti a Parigi e l'anno seguente si compie la sua rottura definitiva con i surrealisti. Dopo un breve soggiorno a Parigi a causa della guerra civile spagnola, si trasferisce a New York dove resterà con Gala fino al 1948. È questo uno dei periodi più produttivi della sua vita. Dalí tenta di coniugare nelle sue opere due elementi basici: da un lato, una tecnica che uguagli quella dei grandi maestri europei della pittura ad olio, e dall'altro, le sue teorie ed esperimenti visivi derivati dal surrealismo.

Causa la sua inquietudine creativa e le caratteristiche del mercato e del pubblico nordamericano, proprio in questi anni, Dalí lavora anche utilizzando diversi mezzi e linguaggi, oltre a quello della pittura: l'illustrazione, la decorazione, la gioielleria, la moda, il cinema, la pubblicità, il teatro.

 

Nel 1949 Dalí fu ricevuto in udienza dal Papa Pio XII e nel 1959 da Giovanni XXIII. Un anno prima, nel 1958, si era unito in matrimonio con Gala con una cerimonia cattolica. Ciò a dimostrare l'interesse nutrito dal pittore nei confronti della religione e del misticismo in questi anni, aspetto chiaramente tangibile anche nelle sue pitture e nei suoi scritti, come ad esempio il Manifesto mistico (1951), con il quale inaugura il suo periodo corpuscolare . Anche l'interesse per la scienza, unendosi agli altri elementi integranti del linguaggio del pittore e principalmente alla tradizione classica della pittura e alla religione, lo porta a lavorare, non solo con la scienza come tema ma come strumento per realizzare ed esporre le sue opere, che presentano una grande complessità tecnica. Inizia così anche il suo periodo nucleare o atomico degli anni del dopoguerra, durante il quale utilizza le nuove tecnologie che gli offrono nuove forme di analisi e di espressione della propria creatività. In questo periodo realizza anche opere di dimensioni enormi e di grande monumentalità, con una complessa densità di immagini, concetti e motivi che si sovrappongono e si relazionano tra loro.

 

Il genio di Dalí viene sempre più riconosciuto a livello internazionale, con conferenze e mostre in luoghi autorevoli, come quella del 1956 alla National Gallery di Washington. Nei lunghi anni del suo cammino nell'arte, Salvador Dalí ha continuato ad alimentare la sua fama di artista eccentrico, originale ed a volte delirante, fino a diventare prigioniero del suo stesso personaggio: sempre più scostante, altezzoso ed imprevedibile.

Nel 1974 inaugura il Teatro-Museo Dalí nella sua Figueres natale, il quale ospita gran parte della sua produzione e opere di alcuni dei suoi pittori preferiti: Meissonier, Bouguerau, Fuchs, El Greco, Fortuny, Urgell, Antoni Pichot.

La collezione sottolinea come la matematica, la scienza, la storia e gli effetti ottici e visivi continuino ad essere al centro del suo interesse e come la maggior parte delle sue opere comprendano o si basino su questi aspetti. Con l'inaugurazione del Teatro-Museo Dalí egli opera volontariamente una ricapitolazione di tutto il suo contributo all'arte del Secolo XX. Questo aspetto caratterizza la sua opera di questi anni, dal momento che si assiste ad un recupero non solo di tematiche già sfruttate da Dalì, ma anche di altri aspetti propri di altri grandi artisti. Espone le sue opere stereoscopiche al Guggenheim Museum e nel maggio del 1978 viene nominato membro dell'Académie des Beaux-Arts di Parigi.

 

Col tempo, al deterioramento delle sue condizioni fisiche, corrisponde una progressiva esemplificazione tecnica e formale delle sue opere, oltre ad un'insistenza, prima della sua morte a lasciare scritto in forma chiara, tutto quanto egli desideri che faccia parte della storia dell'arte.

 

Il 10 giugno del 1982 muore Gala e nel luglio dello stesso anno Re Juan Carlos I di Spagna gli conferisce il titolo di Marchese di Púbol, paesino dove Dalí si trasferì per vivere nel suo castello. Nel maggio dell' 83 dipinge "La coda di rondine" suo ultimo quadro. Un incendio nella sua abitazione, nel 1984, lo induce a traslocare in alcune stanze all'interno della Torre Galatea, edificio collegato al Teatro-Museo dove rimane, praticamente in reclusione, fino alla morte, il 23 gennaio del 1989. Secondo le sue volontà viene sepolto nella cripta del Teatro-Museo Dalì a Figueras. Tutte le sue opere e le sue proprietà vengono da lui stesso lasciate allo Stato spagnolo.


Laura Moretuzzo


 

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