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Cinema spagnoloIl cinema spagnolo, specialmente negli ultimi anni a regalato al pubblico di casa e al pubblico internazionale una serie di fil, registi ed attori di assoluto livello. Una sezione dedicata al cinema Spagnolo, con i suoi classici ma anche i film recenti, i registi e qualche accenno agli attori più celebri o che a noi piacciono particolarmente. Da Carmen Sevilla a Ines Sastre, passando per Paz Vega, Victoria Abril, Antonio Banderas, Javier Bardem, Penelope Cruz, Eduardo Noriega, Paz Vega, da Luis Buñuel a Pedro Almodovar con le sue icone, a Isabel Coixet...

 

I vari periodi del cinema spagnolo possono distinguersi in:

  • periodo del cinema muto (1896-1930);

  • avvento del sonoro e della repubblica (1930-1936);

  • il cinema durante la guerra civile e in esilio (1936-1939);

  • gli anni dell'autarchia e del franchismo (1939-1950);

  • il periodo di transizione tra luci e ombre degli anni cinquanta (1951-1962);

  • la lieve liberalizzazione degli anni '60 e l'idea di un nuovo cinema spagnolo (1962-1975);

  • un nuovo periodo di transizione (1975-1982);

  • il cinema spagnolo diffuso e riconosciuto a livello internazionale con il rilancio da parte della riforma sul cinema attuata da Pilar Miró nel triennio in cui la regista fu direttrice generale della cinematografia;

  • il successo degli anni '90 e i registi e gli attori di fama internazionale.

 

 

La cinematografia spagnola segue un percorso parallelo a quello dello sviluppo letterario e artistico, i quali, a loro volta, camminano accanto al percorso storico e politico di questo paese fortemente caratterizzato dalla dittatura franchista. Tuttavia lo sviluppo dell'azienda cinematografica inizia in un periodo precedente alla dittatura di Franco, intorno alla metà degli anni Venti. In questo periodo l'attività cinematografica è strettamente legata ad un tipo di letteratura Costumbrista (ovvero di costume) e anche alla cosiddetta Zazuela, di entrambi i generi si ebbero numerose versioni.

 

Una grande novità fu rappresentata dai film surrealisti di Louis Buñel e Salvador Dalì. Il cinema di Buñuel si appella alle emozioni artistiche dello spettatore e si esprime in amore, tristezza e humour. Celebre Un chien andalou girato insieme all'amico Dalí in pochi giorni a partire dai sogni dei due amici, sviluppati in una serie disconnessa di eventi irrazionali e irrilevanti, a comporre un'opera priva di spiegazione razionale, psicologica o culturale.

 

Negli anni Trenta apparve il cinema sonoro. Il Costumbrismo nei suoi tratti folklorici si mantenne per lungo tempo e fu esaltato soprattutto dalla cultura della dittatura rivendicando un'immagine della Spagna cosiddetta Canì, caratterizzata dai tipici caratteri che poi vengono esportati nel mondo (come la Spagna dei toreri o del flamenco).

 

La guerra civile spagnola, iniziata nel '36 e finita nel '39, causò l'esilio di molti intellettuali, artisti, letterati e filosofi e l'esperienza dell'esilio e della guerra civile influì molto sulle loro opere. Tuttavia non tutti gli oppositori del governo franchista conobbero l'esperienza dell'esilio, molti restarono in Spagna dove, tacendo per via della censura, soffrirono una prolungata emarginazione, il cosiddetto “esilio interiore”, ideologico e intellettuale.

Dopo il franchismo il cinema spagnolo è risorto anche se non ha mai avuto una vera e propria scuola che si è sviluppata progressivamente, quanto piuttosto singoli artisti con grande personalità che si sono affermati a livello internazionale. 
Passata la censura e la crisi del post guerra cominciarono a prodursi film di qualità come Los ultimos de la Filipinas(1945) di Antonio Roman. I cineasti e i letterati iniziarono a coltivare una sorta di neorealismo della testimonianza: Surcos (1951) di Nieves Conde che sorprende per l'azzardato ma coraggioso trattamento di alcune tematiche scabrose come la corruzione e l'esodo rurale dell'epoca. Il realismo di Bienvenido Mr Marshall (1952) di Louis Garcia Berlanga o anche di Muerte de un ciclista y calle Mayor di Josè Antonio Bardem è lo strumento con cui si affrontano problemi profondamente umani. Alla fine degli stessi anni El pisto di Marco Ferreri è il primo film di humor noir che ebbe grande successo soprattutto nel decennio successivo.

 

Negli anni Sessanta un gruppo di registi (Carlos Saura tra tutti), facenti parte di un gruppo chiamato Nuovo Cinema Spagnolo e i registi della scuola del cinema di Barcellona, si distinsero per le loro intenzioni fortemente innovative che trovarono massima realizzazione in un opera come Virdiana di Brunel e El verdugo di Garcia Berlanga.

 

Il recupero delle libertà democratiche a partire dalla morte di Franco nel 1975, fece tornare alla luce tutte quelle produzioni che erano state sottoposte a censura e diede vita il via alla realizzazione di un cinema intellettuale. Molti registi di questo decennio ricevettero diversi premi internazionali, come come Carlos Saura con Elisa che vinse a Cannes nel 1977.

Volver a Empezar di Josè Louis Garci vinse l'Oscar come miglior film straniero nel 1982 e questa data segnò un'importante tappa del successo del cinema spagnolo nel mondo.

 

Durante gli anni Ottanta, Pedro Almodovar fu consacrato come regista spagnolo internazionale ottenendo il premio come migliore sceneggiatura al Festival di Venezia con il film Donne sull'orlo di una crisi di nervi del 1988. Almodovar ha continuato ad avere successo grazie all'originalità della sua filosofia cinematografica, Todo sobre mi madre (Tutto su mia madre) ha vinto l'Oscar nel 2000 .

Altro regista originale, Bigas Luna, che tratta in modo singolare il vecchio topos della Espagnolada, per esempio in Jamon Jamon.

 

Il film Belle Epoque di Fernando Trueba vinse un Oscar nel 1994 come miglior film in lingua non inglese. Bajo Ulloa, Julio Medem, Alex de la Iglesia sono altri nomi eccellenti.

 

Negli anni Novanta la produzione cinematografica spagnola è triplicata. Il cinema spagnolo in questo decennio ha dimostrato una notevole vitalità, testimoniata dall'emergere di un numero consistente di nuovi registi che hanno creato storie e generi molto diversi tra loro.

 

Oggi l'industria cinematografica raggiunge una quota di mercato che copre oltre il 15% di tutta la produzione culturale.

 

Uno degli autori ultimi più rappresentativi dell'internazionalità della Spagna è senz'altro Alejandro Amenábar che con il suo Mare Dentro ha saputo commuovere profondamente e con tenerezza il pubblico di tutto il mondo.  Grande il successo del suo The Others del 2001. Altri nomi da ricordare  sono quelli di Julio Medem con il suo film Lucia e il sesso  e Fernando Leon de Aranoa con I lunedi al sole, film minori che hanno riscosso un grande successo in Spagna.

Premi e festival cinematografici importanti in Spagna:

> Premio Goya

> Festival di San Sebastian (cinema internazionale)

> Festival Internazionale del Cinema della Catalogna Sitges

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